lunedì 24 novembre 2008
Una delegazione marocchina avere un colloquio con il segretario generale dell'ONU New York (Nazioni Unite),
Una delegazione marocchina avere un colloquio con il segretario generale dell'ONU New York (Nazioni Unite), 22/11/08-
Una delegazione marocchina ha avuto un colloquio, venerdì a New York, con il segretario generale con l'ONU, il sig. Ban Ki-moon dell'evoluzione della questione del Sahara marocchino nel contesto delle Nazioni Unite.
La delegazione, composta dal ministro degli esteri e della cooperazione, il sig. Taieb Fassi Fihri, e del Direttore generale degli studi e della documentazione, il sig. Yassine Mansouri, ha anche avere un colloquio con il sig. Ban ki-moon dell'attuazione effettiva della risoluzione 1813 del Consiglio di sicurezza dopo il primo ciclo di round di negoziati tenuti a Manhasset, ha indicato alla MAP Sig. Fassi Fihri al termine di questa riunione.
Ha aggiunto che le discussioni hanno anche riguardato la cooperazione tra il Marocco ed il sistema delle Nazioni Unite in generale ed il contributo del regno alle operazioni di mantenimento della pace in Africa, come pure la mobilizzazione in attesa di raggiungere gli obiettivi del millennio per lo sviluppo.
La delegazione marocchina comprendeva anche l'ambasciatore che rappresenta lavoratore fisso del Marocco presso ONU a New York, il sig. Mohamed Loulichki, il suo predecessore, il sig. El Mostafa Sahel, l'ambasciatore rappresentando lavoratore fisso aggiunto del regno presso le Nazioni Unite, il sig. Hamid Chabar, ed il direttore delle organizzazioni internazionali e le Nazioni Unite al ministero degli esteri e della cooperazione, il sig. Nasser Bourita.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
martedì 19 febbraio 2008
Intervista del settimanale "la gazzette du Maroc" con il presidente del CORCAS
31/01/2008
il presidente del consiglio consultivo reale per gli affari del Sahara, signor Khalihenna Ould Errachid, ha garantito che il progetto dell'autonomia nelle province del sud è "la soluzione possibile unica" per il regolamento del Sahara-questione.
Il presidente del consiglio consultivo reale per gli affari del Sahara in un'intervista che il lunedì il quotidiano "la gazzette du Maroc" ha pubblicato che "" non esiste un'"altra alternativa possibile" per il regolamento della questione ed ha aggiunto che "ciò si basa che il grande Magreb arabo deve essere sviluppato, affinché sia permesso ai suoi popoli, le loro questioni di sviluppo futuro".
Fonte : La Gazette Du Maroc
-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale / Corcas -
Ecco il testo integrale di questa intervista. Il Consiglio di sicurezza dell'ONU lascia intendere che la situazione di blocco nel Sahara soltanto è troppo durata. Il gazzettino del Marocco: Cominciamo inizialmente con l'amnistia reale che ha riguardata 48 prigionieri sahraouis dopo un intervento nel loro favore da parte del Consiglio reale consultivo per gli affari dell'Sahara (CORCAS) che presiedete. Ciò significa che la CORCAS ha già iniziato il suo lavoro? Khalli Henna Ould Errachid: Sì effettivamente, ed è una prova concreta che il nostro consiglio ha già iniziato ad esercitare la sua azione e le sue prerogative. Un'azione efficace e costruttiva ed anche un'azione politica a tutti i livelli.
Questo passo della sua maestà il re Mohammed VI di accordare il suo grazie al resto dei prigionieri, in seguito agli ultimi eventi verificati nelle province sahariane, è la prova tangibile che la politica adottata dal sovrano è una politica seria e clairvoyante in attesa di mettere in applicazione il contenuto del suo discorso del 25 marzo scorso nella città di Laâyoune.
Un passo che mira, prima di tutto, a creare le condizioni di una riconciliazione definitiva ed irreversibile delle popolazioni sahraouies là dove si trovano ed a girare la pagina del passato e tutti i suoi aspetti negativi ed inaugurare una fase nuova. L'asse principale di quest'iniziativa è il fatto che l'autonomia sarà costruita su basi solide, forti e moderne, che includono tutti i settori, che siano di ordine politico, economici o sociali, in modo che possa soddisfare tutte le componenti della società marocchina ed alla sua testa la componente sahraouie.
Di conseguenza, la politica attuale tende a dimostrare che il progetto marocchino condotto dalla sua maestà il re è un progetto serio e credibile. LGM: L'ultima relazione di Koffi Annan, oltre al fatto che ha raccomandato la proroga della missione del Minurso al Sahara, ha soprattutto chiamato ad una soluzione politica equa ed accettabile con da tutte le parti.
Ciò significa che il piano di James Baker è stato definitivamente abbandonato e l'idea del referendum d'autodeterminazione? K.H.O.R: Effettivamente, è la prima impressione che si libera dell'ultima relazione di Koffi Annan presentato al Conseil di sicurezza. Attraverso questa relazione, Koffi Annan conferma che il piano Baker è definitivamente sepolto. Poiché è un piano che non può essere applicato ad una cartella come quello del Sahara.
Ricordo, in questa occasione, che il progetto del referendum d'autodeterminazione e, soprattutto, le sue tappe riguardando il processo d'identificazione delle popolazioni autorizzate a parteciparvi, ha esaurito tutti gli sforzi dell'ONU durante molti anni. Una procedura fondata su un'identificazione che l'ONU non ha mai effettuato da nessuna parte attraverso il mondo e ciò, dalla sua fondazione nel 1948.
Il referendum non è dunque applicabile. Per la semplice ragione che le tribù sahraouies che l'ONU ha registrato non risiedono soltanto all'Sahara ma anche nei paesi vicini di cui, in particolare, l'Algeria, la Mauritania ed il nord del Mali. Se vogliamo organizzare un referendum libero, sincero, democratico e giusto, occorre che l'operazione referendario include tutto Sahraouis diffusi attraverso questi paesi, cosa che è naturalmente impossibile. da là, il referendum e più specificamente l'identificazione è praticamente impossibile.
Resta dunque soltanto la soluzione politica negoziata che possa soddisfare tutte le parti. LGM: In una prima reazione, il capo del Polisario ha dichiarato che il progetto marocchino d'autonomia costituiva un grande pregiudizio al Sahraouis, mentre il governo marocchino, tramite il suo portavoce, Nabil Benabdallah, rifiuta ogni negoziato con Polisario e preferisce negoziare direttamente con la parte algerina.
Come il presidente del Consiglio consultivo sahraoui, quale è il vostro atteggiamento riguardo a queste due reazioni contradittorie? K.H.O.R: Il progetto d'autonomia non arreca alcun pregiudizio al Sahraouis. Al contrario, è un progetto equo che accorda alle popolazioni del Sahara tutti i loro diritti ed in tutti i settori. Inizialmente, rende loro giustizia riconoscendo, senza indugio, il loro statuto nell'ambito dello Stato marocchino come componente storica essenziale della nazione marocchina.
In secondo luogo, l'autonomia non arreca pregiudizio al Sahraouis al livello della loro autodeterminazione. Concede loro diritti innegabili, non soltanto economici e sociali ma soprattutto politici. In altre parole, questo progetto permette ai fili di questa regione di essere padroni del loro destino e della loro terra. Affinché possano gestire essi stessi i loro affari e le loro ricchezze. Permette loro anche di beneficiare di tutti i vantaggi economici e conservare le loro abitudini nel quadro del regno del Marocco.
Poiché gli abitanti dell'Sahara hanno legami storici e religiosi profondi con Amir Al Mouminine e re del Marocco. Legami tessuti attraverso secoli da loro padri, nonni ed antenati. Non si può, indipendentemente dalle circostanze, abbandonare il nostro attaccamento alla fedeltà (Bayâa). Poiché questa implica anche diritti politici ed economici. Ed è ciò che prevede e garantisce precisamente questo progetto d'autonomia.
Tutto naturalmente, e per tradurre il progetto d'autonomia nella realtà, siamo pronti ad avviare negoziati con il fronte Polisario. Sono i nostri fratelli e fanno parte della nostra Comunità sahraouie. Purtroppo, circostanze particolari, motivate in particolare dagli effetti della guerra fredda ed il conflitto est-ovest c'è trenta anni quindi la situazione interna che il Marocco ha conosciuto durante una fase data della sua storia, hanno spinto i nostri fratelli del Polisario ad assumere quest'atteggiamento extrémiste.
Ma ora, non ha più ragione di richiedere la scissione, sarebbe -ce soltanto perché tutti i diritti delle popolazioni sahraouies saranno garantiti nero su vuoto dal progetto d'autonomia. Per quanto riguarda l'Algeria, questo paese fratello, questo paese arabo, musulmano ed africano che afferma che non è parte interessata da questo conflitto del Sahara, diciamo che crediamo a questa versione, ma, lo stesso, vi chiederemo di abbandonare i vostri sogni del passato. Parlo soprattutto dei problemi di frontiere con il regno del Marocco.
La maggior parte di queste vertenze fa ora parte del passato. Chiederemo all'Algeria di aiutarsi ad avviare negoziati con i nostri fratelli del Polisario, in attesa di raccogliere le popolazioni del Sahara e creare le basi di un processo d'autonomia che dovrebbe permettere loro di realizzare i loro obiettivi.
Questo progetto permette al Marocco di estendere la sua sovranità sul territorio e risponde alle rivendicazioni del Sahraouis ai piani politici, economici, sociali e culturali. Permette anche all'Algeria di conservare la sua dignità e trovare una porta d'uscita onorata, poiché questo paese ha anche aiutato Sahraouis durante per anni. Avrà così la soddisfazione di avere aiutato Sahraouis a realizzare qualcosa di concreto.
Così, il progetto d'autonomia è la sola soluzione possibile per risolvere la questione del Sahara. Non c'è nessun'altra opzione possibile, che sia con il bais delle Nazioni Unite o con altre potenze. È anche la base sulla quale deve costruirsi il grande Magreb arabo e perché la Comunità dei popoli magrebini possa infine dedicarsi ai loro problemi di sviluppo ed anche per sviluppare la democrazia, la cooperazione multilaterale e la tutela dell'ambiente.
LGM: Avete invitato il capo del Polisario ad accettare il progetto d'autonomia. Ma, molti uomini politici marocchini richiedono il suo giudizio come criminale di guerra come lo desiderano i prigionieri marocchini del Polisario ed anche dei ricongiunti dei campi di Tindouf. K.H.O.R: Ascoltate, la riconciliazione è un dato essenziale della nostra religione musulmana. Non si può parlare di dissensi o di giudizio quando si va verso la riconciliazione.
Siamo pronti ad aiutare il nostro fratello e genitore, Mohamed Abdelaziz, capo del Polisario, da assumere la presidenza dell'autorità dell'autonomia e siamo determinati ad agire di tutte le nostre forze per realizzare quest'obiettivo nel quadro della sovranità marocchina e sotto la direzione della sua maestà il re Mohammed VI. È il migliore modo di girare la pagina del passato ed inaugurare una fase nuova. LGM: Quando parlate della possibilità di designare Mohamed Abdelaziz alla testa dell'autorità dell'autonomia, come ciò avverrà? Attraverso uno scrutinio, un'elezione nella debita forma o con una nomina diretta? K.H.O.R: Non, attraverso un'elezione.
Di conseguenza, siamo pronti a sostenerlo in attesa di prendere la presidenza dell'autorità dell'autonomia. Un gesto che va nel senso del nostro desiderio di concretizzare la riconciliazione e di dimenticare il passato. LGM: Si è anche parlato del vostro desiderio di incontrare il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Dove ne sono le disposizioni adottate per concretizzare questa riunione? K.H.O.R: Permettete -moi di sottolineare a prima vista che abbiamo appreso che il presidente Bouteflika subiva esami medici. Gli desideriamo un ristabilimento rapido perché trovi la sua salute.
Per quanto riguarda la risposta alla vostra domanda, ho ricevuto l'accordo e l'autorizzazione della sua maestà Mohammed VI perché si possano incontrare il presidente Bouteflika e i responsabili del governo e dello Stato algerino fratello. Vorremmo, soprattutto, dirgli, e direttamente, che siamo di Sahraouis autentico e che la maggioranza del Sahraouis che vivono sotto la sovranità marocchina considera che l'autonomia è la sola soluzione posssible per giungere alla riconciliazione.
Quest'autonomia noi basta in gran parte. L'Africa ha tanti problemi, difficoltà e di crisi. I petitis paesi, generalmente costruiti su considerazioni tribali, non arrivano ad uscirsene. Vediamo la Somalia, il nostro fratello arabo ed africano la cui fonte dei problemi è dell'impossibilità di conciliare le tribù in presenza.
Vedete ciò che avviene al Darfour nell'ovest sudanese in cui altre tribù continuano di sé entretuer. Non si può stabilire una piccola entità in Stato su basi puramente tribali al Sahara. Poiché ciò costituirà una fonte permanente di disgrazia e di conflitti per tutti i paesi del Magreb, per l'Africa ed anche alla scala mondiale. Siamo appena ad alcuni chilometri dell'Europa dell'ovest, di quest'occidente che cerca, sotto l'impulso dell'Unione europea e degli USA, di creare le condizioni di una pace mondiale duratura.
Dobbiamo, dunque, evitare tutto ciò che è tale da condurre a tensioni. da là, l'autonomia è la soluzione ideale per Sahara. Inizialmente perché soddisfa le rivendicazioni dei cittadini e soprattutto perché può evitarci l'instabilità e le situazioni né di guerra né pace. D'altra parte, contribuisce a rafforzare la classe tra i paesi ed i popoli magrebini.
Poiché Sahraouis è anche legato alla Mauritania ed all'Algeria ai piani umani, familiari e geografici. LGM: Per quali ragioni il Marocco ha rinviato la presentazione del suo progetto d'autonomia dinanzi al Consiglio di sicurezza come ciò era previsto per la fine del mese d'aprile? K.H.O.R: Non era possibile presentare la proposta marocchina al Consiglio di sicurezza nel mese d'aprile.
La CORCAS appena era stata appena nominata e non avevamo ancora cominciato le consultazioni con il palazzo reale in attesa di porre le prime basi e le grandi linee del progetto d'autonomia riguardante questa regione. Quando le consultazioni saranno completate, il Marocco potrà presentare un progetto studiato e ben ficelé.
LGM: Frattanto aspettando, avete già iniziato a prendere legame con le tribù sahraouies interessate, tanto all'interno del Marocco che all'estero? K.H.O.R: Dal 25 marzo scorso, fin dalla messa in atto del CORCAS, abbiamo iniziato a prendere legame con i nostri fratelli sahraouis in Marocco e l'estero, in attesa di spiegare le grandi linee dell'iniziativa reale.
È un'iniziativa senza precedenti in Marocco e che risulterà in una riconciliazione storica. Siamo cominciati per spiegare la proposta marocchina ai cittadini tanto attraverso i mass media che tramite contatti diretti. Secondo le prime impressioni che abbiamo individuato, la maggioranza del Sahraouis è soddisfatta di quest'iniziativa.
LGM: Un'ultima questione. Nella vostra qualità di presidente del CORCAS, come prevedete personalmente la fine di questo conflitto, soprattutto dopo che Koffi Annan ha considerato che la questione del Sahara non appare sull'ordine del giorno dei principali membri del Consiglio di sicurezza per considerazioni multiple, nella misura in cui molti paesi sono interessati di preservare le loro relazioni tanto con il Marocco che con l'Algeria? K.H.O.R: È un'analisi che attesta che non ci sono soluzioni alla questione del Sahara soltanto quella della riconciliazione consensuale.
La guerra non ha dato alcun risultato. Il referendum fondato sull'identificazione del elettorato è impossibile concretizzare. Non resta mentre il consenso e l'accettazione con tutti del progetto d'autonomia, eccetto se vogliamo perpetuare questo conflitto puramente artificiale.
Tradotto dell'Arabo da Omar El Anouari Khalli hanna Ould Errachid: Biografia Khalli Hanna Ould Errachid è sorta nel novembre 1951 nella città di Laâyoune, mentre il territorio del Sahara era ancora sotto occupazione spagnola e nel momento in cui si impegnava la resistenza nazionale contro il colonialismo franco-espagnol nel resto delle regioni del regno. Proseguì i suoi studi superiori a Madrid prima che il Marocco decida di lanciare la marcia gloriosa verde nel novembre 1975 e che arriverà alla rétrocession delle province sahariane.
Fondatore della parte dell'Unione nazionale Sahraouie - spagnola, più conosciuto sotto l'iniziale del PUNS nel 1974-75, è, con fuoco Khatri Ould Sidi Said El Joummani, presidente del Jamaâ Sahraouie e membro del Cortès spagnolo, uno del tutto primi considerevoli del Sahara da venire a prestare nazionalità a fuoco il re Hassan II e rientrare al paese. Nel quadro della sovranità marocchina, è stato nominato, tra il 1977 ed il 1995, ministro degli affari sahariani nei vari governi che il Marocco ha conosciuto durante questo periodo. Ha rappresentato la città di Laâyoune al Parlamento marocchino tra il 1977 ed il 2002.
Ha anche assunto la funzione del presidente del Consiglio comunale di Laâyoune, e ciò da 1983. Khalli Hanna Ould Errachid è anche considerato fra i principali fondatori della raccolta nazionale degli indipendenti (RNI), presieduta da Ahmed Osmane, partito che ha lasciato fondare la parte nazionale democratica (PND) ai lati di fuoco Arsalane El Jadidi e Abdallah Kadiri, Abdelkader Benslimane, Jalal Essaid, schiumò Saâdi e di altri ex deputati del RNI.
31/01/2008
il presidente del consiglio consultivo reale per gli affari del Sahara, signor Khalihenna Ould Errachid, ha garantito che il progetto dell'autonomia nelle province del sud è "la soluzione possibile unica" per il regolamento del Sahara-questione.
Il presidente del consiglio consultivo reale per gli affari del Sahara in un'intervista che il lunedì il quotidiano "la gazzette du Maroc" ha pubblicato che "" non esiste un'"altra alternativa possibile" per il regolamento della questione ed ha aggiunto che "ciò si basa che il grande Magreb arabo deve essere sviluppato, affinché sia permesso ai suoi popoli, le loro questioni di sviluppo futuro".
Fonte : La Gazette Du Maroc
-Notizia riguardo alla questione del Sahara Occidentale / Corcas -
Ecco il testo integrale di questa intervista. Il Consiglio di sicurezza dell'ONU lascia intendere che la situazione di blocco nel Sahara soltanto è troppo durata. Il gazzettino del Marocco: Cominciamo inizialmente con l'amnistia reale che ha riguardata 48 prigionieri sahraouis dopo un intervento nel loro favore da parte del Consiglio reale consultivo per gli affari dell'Sahara (CORCAS) che presiedete. Ciò significa che la CORCAS ha già iniziato il suo lavoro? Khalli Henna Ould Errachid: Sì effettivamente, ed è una prova concreta che il nostro consiglio ha già iniziato ad esercitare la sua azione e le sue prerogative. Un'azione efficace e costruttiva ed anche un'azione politica a tutti i livelli.
Questo passo della sua maestà il re Mohammed VI di accordare il suo grazie al resto dei prigionieri, in seguito agli ultimi eventi verificati nelle province sahariane, è la prova tangibile che la politica adottata dal sovrano è una politica seria e clairvoyante in attesa di mettere in applicazione il contenuto del suo discorso del 25 marzo scorso nella città di Laâyoune.
Un passo che mira, prima di tutto, a creare le condizioni di una riconciliazione definitiva ed irreversibile delle popolazioni sahraouies là dove si trovano ed a girare la pagina del passato e tutti i suoi aspetti negativi ed inaugurare una fase nuova. L'asse principale di quest'iniziativa è il fatto che l'autonomia sarà costruita su basi solide, forti e moderne, che includono tutti i settori, che siano di ordine politico, economici o sociali, in modo che possa soddisfare tutte le componenti della società marocchina ed alla sua testa la componente sahraouie.
Di conseguenza, la politica attuale tende a dimostrare che il progetto marocchino condotto dalla sua maestà il re è un progetto serio e credibile. LGM: L'ultima relazione di Koffi Annan, oltre al fatto che ha raccomandato la proroga della missione del Minurso al Sahara, ha soprattutto chiamato ad una soluzione politica equa ed accettabile con da tutte le parti.
Ciò significa che il piano di James Baker è stato definitivamente abbandonato e l'idea del referendum d'autodeterminazione? K.H.O.R: Effettivamente, è la prima impressione che si libera dell'ultima relazione di Koffi Annan presentato al Conseil di sicurezza. Attraverso questa relazione, Koffi Annan conferma che il piano Baker è definitivamente sepolto. Poiché è un piano che non può essere applicato ad una cartella come quello del Sahara.
Ricordo, in questa occasione, che il progetto del referendum d'autodeterminazione e, soprattutto, le sue tappe riguardando il processo d'identificazione delle popolazioni autorizzate a parteciparvi, ha esaurito tutti gli sforzi dell'ONU durante molti anni. Una procedura fondata su un'identificazione che l'ONU non ha mai effettuato da nessuna parte attraverso il mondo e ciò, dalla sua fondazione nel 1948.
Il referendum non è dunque applicabile. Per la semplice ragione che le tribù sahraouies che l'ONU ha registrato non risiedono soltanto all'Sahara ma anche nei paesi vicini di cui, in particolare, l'Algeria, la Mauritania ed il nord del Mali. Se vogliamo organizzare un referendum libero, sincero, democratico e giusto, occorre che l'operazione referendario include tutto Sahraouis diffusi attraverso questi paesi, cosa che è naturalmente impossibile. da là, il referendum e più specificamente l'identificazione è praticamente impossibile.
Resta dunque soltanto la soluzione politica negoziata che possa soddisfare tutte le parti. LGM: In una prima reazione, il capo del Polisario ha dichiarato che il progetto marocchino d'autonomia costituiva un grande pregiudizio al Sahraouis, mentre il governo marocchino, tramite il suo portavoce, Nabil Benabdallah, rifiuta ogni negoziato con Polisario e preferisce negoziare direttamente con la parte algerina.
Come il presidente del Consiglio consultivo sahraoui, quale è il vostro atteggiamento riguardo a queste due reazioni contradittorie? K.H.O.R: Il progetto d'autonomia non arreca alcun pregiudizio al Sahraouis. Al contrario, è un progetto equo che accorda alle popolazioni del Sahara tutti i loro diritti ed in tutti i settori. Inizialmente, rende loro giustizia riconoscendo, senza indugio, il loro statuto nell'ambito dello Stato marocchino come componente storica essenziale della nazione marocchina.
In secondo luogo, l'autonomia non arreca pregiudizio al Sahraouis al livello della loro autodeterminazione. Concede loro diritti innegabili, non soltanto economici e sociali ma soprattutto politici. In altre parole, questo progetto permette ai fili di questa regione di essere padroni del loro destino e della loro terra. Affinché possano gestire essi stessi i loro affari e le loro ricchezze. Permette loro anche di beneficiare di tutti i vantaggi economici e conservare le loro abitudini nel quadro del regno del Marocco.
Poiché gli abitanti dell'Sahara hanno legami storici e religiosi profondi con Amir Al Mouminine e re del Marocco. Legami tessuti attraverso secoli da loro padri, nonni ed antenati. Non si può, indipendentemente dalle circostanze, abbandonare il nostro attaccamento alla fedeltà (Bayâa). Poiché questa implica anche diritti politici ed economici. Ed è ciò che prevede e garantisce precisamente questo progetto d'autonomia.
Tutto naturalmente, e per tradurre il progetto d'autonomia nella realtà, siamo pronti ad avviare negoziati con il fronte Polisario. Sono i nostri fratelli e fanno parte della nostra Comunità sahraouie. Purtroppo, circostanze particolari, motivate in particolare dagli effetti della guerra fredda ed il conflitto est-ovest c'è trenta anni quindi la situazione interna che il Marocco ha conosciuto durante una fase data della sua storia, hanno spinto i nostri fratelli del Polisario ad assumere quest'atteggiamento extrémiste.
Ma ora, non ha più ragione di richiedere la scissione, sarebbe -ce soltanto perché tutti i diritti delle popolazioni sahraouies saranno garantiti nero su vuoto dal progetto d'autonomia. Per quanto riguarda l'Algeria, questo paese fratello, questo paese arabo, musulmano ed africano che afferma che non è parte interessata da questo conflitto del Sahara, diciamo che crediamo a questa versione, ma, lo stesso, vi chiederemo di abbandonare i vostri sogni del passato. Parlo soprattutto dei problemi di frontiere con il regno del Marocco.
La maggior parte di queste vertenze fa ora parte del passato. Chiederemo all'Algeria di aiutarsi ad avviare negoziati con i nostri fratelli del Polisario, in attesa di raccogliere le popolazioni del Sahara e creare le basi di un processo d'autonomia che dovrebbe permettere loro di realizzare i loro obiettivi.
Questo progetto permette al Marocco di estendere la sua sovranità sul territorio e risponde alle rivendicazioni del Sahraouis ai piani politici, economici, sociali e culturali. Permette anche all'Algeria di conservare la sua dignità e trovare una porta d'uscita onorata, poiché questo paese ha anche aiutato Sahraouis durante per anni. Avrà così la soddisfazione di avere aiutato Sahraouis a realizzare qualcosa di concreto.
Così, il progetto d'autonomia è la sola soluzione possibile per risolvere la questione del Sahara. Non c'è nessun'altra opzione possibile, che sia con il bais delle Nazioni Unite o con altre potenze. È anche la base sulla quale deve costruirsi il grande Magreb arabo e perché la Comunità dei popoli magrebini possa infine dedicarsi ai loro problemi di sviluppo ed anche per sviluppare la democrazia, la cooperazione multilaterale e la tutela dell'ambiente.
LGM: Avete invitato il capo del Polisario ad accettare il progetto d'autonomia. Ma, molti uomini politici marocchini richiedono il suo giudizio come criminale di guerra come lo desiderano i prigionieri marocchini del Polisario ed anche dei ricongiunti dei campi di Tindouf. K.H.O.R: Ascoltate, la riconciliazione è un dato essenziale della nostra religione musulmana. Non si può parlare di dissensi o di giudizio quando si va verso la riconciliazione.
Siamo pronti ad aiutare il nostro fratello e genitore, Mohamed Abdelaziz, capo del Polisario, da assumere la presidenza dell'autorità dell'autonomia e siamo determinati ad agire di tutte le nostre forze per realizzare quest'obiettivo nel quadro della sovranità marocchina e sotto la direzione della sua maestà il re Mohammed VI. È il migliore modo di girare la pagina del passato ed inaugurare una fase nuova. LGM: Quando parlate della possibilità di designare Mohamed Abdelaziz alla testa dell'autorità dell'autonomia, come ciò avverrà? Attraverso uno scrutinio, un'elezione nella debita forma o con una nomina diretta? K.H.O.R: Non, attraverso un'elezione.
Di conseguenza, siamo pronti a sostenerlo in attesa di prendere la presidenza dell'autorità dell'autonomia. Un gesto che va nel senso del nostro desiderio di concretizzare la riconciliazione e di dimenticare il passato. LGM: Si è anche parlato del vostro desiderio di incontrare il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Dove ne sono le disposizioni adottate per concretizzare questa riunione? K.H.O.R: Permettete -moi di sottolineare a prima vista che abbiamo appreso che il presidente Bouteflika subiva esami medici. Gli desideriamo un ristabilimento rapido perché trovi la sua salute.
Per quanto riguarda la risposta alla vostra domanda, ho ricevuto l'accordo e l'autorizzazione della sua maestà Mohammed VI perché si possano incontrare il presidente Bouteflika e i responsabili del governo e dello Stato algerino fratello. Vorremmo, soprattutto, dirgli, e direttamente, che siamo di Sahraouis autentico e che la maggioranza del Sahraouis che vivono sotto la sovranità marocchina considera che l'autonomia è la sola soluzione posssible per giungere alla riconciliazione.
Quest'autonomia noi basta in gran parte. L'Africa ha tanti problemi, difficoltà e di crisi. I petitis paesi, generalmente costruiti su considerazioni tribali, non arrivano ad uscirsene. Vediamo la Somalia, il nostro fratello arabo ed africano la cui fonte dei problemi è dell'impossibilità di conciliare le tribù in presenza.
Vedete ciò che avviene al Darfour nell'ovest sudanese in cui altre tribù continuano di sé entretuer. Non si può stabilire una piccola entità in Stato su basi puramente tribali al Sahara. Poiché ciò costituirà una fonte permanente di disgrazia e di conflitti per tutti i paesi del Magreb, per l'Africa ed anche alla scala mondiale. Siamo appena ad alcuni chilometri dell'Europa dell'ovest, di quest'occidente che cerca, sotto l'impulso dell'Unione europea e degli USA, di creare le condizioni di una pace mondiale duratura.
Dobbiamo, dunque, evitare tutto ciò che è tale da condurre a tensioni. da là, l'autonomia è la soluzione ideale per Sahara. Inizialmente perché soddisfa le rivendicazioni dei cittadini e soprattutto perché può evitarci l'instabilità e le situazioni né di guerra né pace. D'altra parte, contribuisce a rafforzare la classe tra i paesi ed i popoli magrebini.
Poiché Sahraouis è anche legato alla Mauritania ed all'Algeria ai piani umani, familiari e geografici. LGM: Per quali ragioni il Marocco ha rinviato la presentazione del suo progetto d'autonomia dinanzi al Consiglio di sicurezza come ciò era previsto per la fine del mese d'aprile? K.H.O.R: Non era possibile presentare la proposta marocchina al Consiglio di sicurezza nel mese d'aprile.
La CORCAS appena era stata appena nominata e non avevamo ancora cominciato le consultazioni con il palazzo reale in attesa di porre le prime basi e le grandi linee del progetto d'autonomia riguardante questa regione. Quando le consultazioni saranno completate, il Marocco potrà presentare un progetto studiato e ben ficelé.
LGM: Frattanto aspettando, avete già iniziato a prendere legame con le tribù sahraouies interessate, tanto all'interno del Marocco che all'estero? K.H.O.R: Dal 25 marzo scorso, fin dalla messa in atto del CORCAS, abbiamo iniziato a prendere legame con i nostri fratelli sahraouis in Marocco e l'estero, in attesa di spiegare le grandi linee dell'iniziativa reale.
È un'iniziativa senza precedenti in Marocco e che risulterà in una riconciliazione storica. Siamo cominciati per spiegare la proposta marocchina ai cittadini tanto attraverso i mass media che tramite contatti diretti. Secondo le prime impressioni che abbiamo individuato, la maggioranza del Sahraouis è soddisfatta di quest'iniziativa.
LGM: Un'ultima questione. Nella vostra qualità di presidente del CORCAS, come prevedete personalmente la fine di questo conflitto, soprattutto dopo che Koffi Annan ha considerato che la questione del Sahara non appare sull'ordine del giorno dei principali membri del Consiglio di sicurezza per considerazioni multiple, nella misura in cui molti paesi sono interessati di preservare le loro relazioni tanto con il Marocco che con l'Algeria? K.H.O.R: È un'analisi che attesta che non ci sono soluzioni alla questione del Sahara soltanto quella della riconciliazione consensuale.
La guerra non ha dato alcun risultato. Il referendum fondato sull'identificazione del elettorato è impossibile concretizzare. Non resta mentre il consenso e l'accettazione con tutti del progetto d'autonomia, eccetto se vogliamo perpetuare questo conflitto puramente artificiale.
Tradotto dell'Arabo da Omar El Anouari Khalli hanna Ould Errachid: Biografia Khalli Hanna Ould Errachid è sorta nel novembre 1951 nella città di Laâyoune, mentre il territorio del Sahara era ancora sotto occupazione spagnola e nel momento in cui si impegnava la resistenza nazionale contro il colonialismo franco-espagnol nel resto delle regioni del regno. Proseguì i suoi studi superiori a Madrid prima che il Marocco decida di lanciare la marcia gloriosa verde nel novembre 1975 e che arriverà alla rétrocession delle province sahariane.
Fondatore della parte dell'Unione nazionale Sahraouie - spagnola, più conosciuto sotto l'iniziale del PUNS nel 1974-75, è, con fuoco Khatri Ould Sidi Said El Joummani, presidente del Jamaâ Sahraouie e membro del Cortès spagnolo, uno del tutto primi considerevoli del Sahara da venire a prestare nazionalità a fuoco il re Hassan II e rientrare al paese. Nel quadro della sovranità marocchina, è stato nominato, tra il 1977 ed il 1995, ministro degli affari sahariani nei vari governi che il Marocco ha conosciuto durante questo periodo. Ha rappresentato la città di Laâyoune al Parlamento marocchino tra il 1977 ed il 2002.
Ha anche assunto la funzione del presidente del Consiglio comunale di Laâyoune, e ciò da 1983. Khalli Hanna Ould Errachid è anche considerato fra i principali fondatori della raccolta nazionale degli indipendenti (RNI), presieduta da Ahmed Osmane, partito che ha lasciato fondare la parte nazionale democratica (PND) ai lati di fuoco Arsalane El Jadidi e Abdallah Kadiri, Abdelkader Benslimane, Jalal Essaid, schiumò Saâdi e di altri ex deputati del RNI.
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